Educazione Civica

RASIGLIA È TUTTA LA MIA VITA, IL SOGNO MIO

13 novembre 2017

“Cosa c’è di più affascinante dell’acqua che scorre fra le case?” ci siamo detti immaginando già il gorgheggiare gioioso di ruscelli e i ponticelli di legno fra le rocce, in quel borgo montano speciale, a 30 km da Foligno, che ha il nome di Rasiglia. Cosa c’è di più bello che deviare un percorso quando i piani erano altri? La vita è sempre pronta a sorprenderci, ma noi dobbiamo lasciarle spazio e anche scegliere di rivedere i nostri programmi, se è il caso.


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Alimentazione

ROBERTO SEGALINI: L’UOMO CHE PARLA ALLE VERDURE

6 novembre 2017

Nel varcare la soglia del Pascucci al Porticciolo a Fiumicino, con una cassetta di belle verdure in mano, Roberto Segalini mi colpì subito, nonostante non sapessi ancora il suo nome, né chi fosse. A tal punto che Vanessa, la moglie di Gianfranco Pascucci e direttrice di sala che in quel momento stavo intervistando, mi disse: “Voglio presentarti una persona, a mio avviso, speciale”.
Bastarono poche battute – “I clienti ci dicono: la vostra roba ha un sapore diverso ed è più duratura… Con questo sistema mio nonno è campato fino a 100 anni” – e una faccia di persona per bene per convincermi a una sveglia, il giorno dopo all’alba, per raggiungere Roberto nei suoi campi, sull’Isola Sacra alla periferia di Fiumicino.


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Educazione Artistica

L’ALTRA FACCIA DELLA ZUCCA

29 ottobre 2017
gioco di luce della lampada di zucca

Ci sono oggetti nel nostro destino che sembrano volerci dare indicazioni o fungere da promemoria, in certi momenti inaspettati della vita.
A Cristiano Paccagnani è accaduto proprio così quando, in una casa in ristrutturazione, ha trovato fra i calcinacci una piccola zucca, come lui aveva in mente. “Mi piace pensare che lei abbia trovato me” ci racconta Cristiano mentre corre col pensiero a quel viaggio in moto con gli amici, destinazione Turchia.

“Era l’inizio degli anni ’90 -ricorda- e dopo aver attraversato diversi Paesi siamo entrati in terra turca. Nel nostro girovagare tra Bodrum e Izmir, mi ha colpito il concentrato di micro-imprese, che producevano e vendevano lampade realizzate con la zucca dalla colorazione molto forte per noi: viola, oro, argento e perle colorate. Dico la verità, ne sono rimasto affascinato e ne avrei portata a casa una volentieri ma sulla moto non potevo caricarla! Questa scoperta ha innescato in me il desiderio di cimentarmi a mia volta e in un qualche modo mi è rimasta dentro nel tempo”. Rientrato a casa, Cristiano di fatto non ha mai trovato né il tempo né il modo cioè non si è presentata l’occasione giusta per sperimentare questa tecnica.

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Educazione Civica

I SOGNI AUDACI DI ROBERTO CERAUDO

23 ottobre 2017

La linea di confine è sul filo della collina. In fondo il mare, ma lo sguardo, prima che ci arrivi, è distolto dalla cementificazione che ne deturpa la vista. Molto meglio voltarsi verso l’interno dove ci accoglie un paesaggio perfetto, ordinato dalla mano e dalla sapienza di un uomo che, in quarant’anni, si è preso cura degli ulivi, delle viti, ma anche dell’humus sotterraneo e, all’apparenza, invisibile che lo alimenta.


“Qui c’è tutta la mia vita e i miei sogni” ci spiega Roberto Ceraudo, dopo averci portato in trattore a fare un giro nelle sue terre. È un modo originale di accogliere gli ospiti, quello che ha inventato Roberto: li carica sul cassone al tramonto e via, al ritmo lento e disordinato del suo trattore, tra ulivi e vigne, sempre accompagnato dal suo cagnolino che corre alla stessa velocità del mezzo agricolo.


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Educazione Civica

MAMMA, NELLA NOSTRA VITA SOLO COSE BELLE

9 ottobre 2017

Questa è la storia di una rivoluzione di quelle grandi, nata dall’incontro di una comune visione e attuata senza voler perdere tempo o sperare che arrivino soluzioni diverse dall’alto. Per raccontarla, ci caliamo dentro la vita di una famiglia che questa rivoluzione l’ha accolta senza esitazione e la sta alimentando.
“Già prima che nascesse Tommaso con mio marito ci siamo detti che lo avremmo cresciuto come Monica, la nostra primogenita allora dodicenne. Quando è arrivato è stata una gioia pazzesca!” mi racconta con grande vitalità Marinella, mamma di Tommaso, mentre ci prendiamo un aperitivo in piazza San Petronio, a Bologna, nel bel mezzo dei festeggiamenti per il santo patrono della città. Ma non ci importa: siamo da subito sintonizzatissime, non c’è musica o vociare che ci disturbi o disturberà.


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Alimentazione

LA MASSERIA DELLE DELIZIE

2 ottobre 2017

Sapete qual è il bello della vita? Perdersi nei ghirigori delle tangenziali tra Modena e Reggio Emilia, sbucare a Marzaglia, località conosciuta a chi ci abita e ai frequentatori de La Masseria, e imbattersi nella fantastica storia di Oto La Manna e delle relative conseguenze.


Oto La Manna, diciamolo subito, è un signore austero e irreprensibile: principi e idee chiare, su cui non transigere, lo hanno accompagnato lungo tutta la sua vita professionale che si è dipanata tra il Trentino e Marzaglia. Di professione barista, oste, mastro birraio, albergatore e, ancora, ristoratore e cuoco fino agli inizi del terzo millennio.
Originario di Savignano, uno dei paesi più antichi del Meridione, posto sulla linea di confine tra Puglia e Campania e conteso tra le due regioni, fino a quando, nel 1962, cambiò definitivamente il toponimo da Savignano di Puglia in Savignano Irpino, Oto La Manna, dopo un periodo di vita romana, raggiunse la madre a Trento. Gina, questo il nome della mamma, come molti negli anni ’60 si era trovata costretta ad emigrare dal Meridione verso il nord dell’Italia. Approdata a Trento si ritrovò a fare la cuoca in un convento, cucinando ogni giorno, da sola, per oltre 300 suore; l’arrivo di Oto, gran lavoratore e con quell’intelligenza naturale che è dote straordinaria, la vide protagonista di una riscossa gastronomica.
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Alimentazione

SOTTO LO SCHERMO DEL MIO CIELO

25 settembre 2017

“Siete benvenuti sotto lo schermo del mio cielo” ci saluta solare Michele di Mauro, viso da subito familiare, dall’alto della sua autobotte, nei pressi dell’oleificio San Luca a Vieste, dove ci siamo dati appuntamento.
“Scusate, io rubo il tempo al tempo, approfitto di questa discesa a valle per approvvigionarmi di acqua, perché la siccità di questi giorni si fa sentire”.


Colpisce subito per quel modo colorito di parlare, carico di enfasi. Michele è un poeta bucolico prestato alla terra. In lui convivono il rigore di tanto lavoro, non si contano le ore dall’alba a notte, e una sensibilità che si fa ispirare dalla natura, compagna delle sue giornate, durante le quali rielabora pensieri, massime di vita.
Vent’anni fa ha iniziato con l’affiancare il padre Nicola, fino a raccogliere il testimone quando è andato in pensione.
“Ho un’azienda – ci racconta Michele – che non vedo l’ora di mostrarvi, ma lavoro la terra anche per altri. La mia giornata è scandita da molti impegni, per questo devo mettere tutto in fila e ottimizzare i miei tempi. Seguitemi, andiamo alla Valle del Cerro”.
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Alimentazione

PER ME CHE LE ALLEVO SONO LE PIÙ BELLE

11 settembre 2017

La prima cosa che abbiamo visto, una volta arrivati a Contrada Migluzzi, dove lavora Vincenzo Brunetti, allevatore di Podolica calabrese, sono stati i primi articoli della Costituzione Italiana scritti con il gesso sulla porta della stalla.
“A mio parere è il testo più bello che sia mai stato redatto. – afferma Vincenzo Brunetti, allevatore sulle montagne che circondano Rossano Calabro – E scriverlo mi aiuta a ricordare quanti sacrifici, anche di uomini e donne, ci sono voluti e mantenere la forza di andare avanti a fare questo lavoro”.


Nasce da qui la convinzione che valeva davvero la pena di seguire il consiglio di Pietro Lecce, titolare della Tavernetta di Camigliatello Calabro, nel cuore della Sila, che dopo averci fatto assaggiare un piatto con questa carne ci ha amorevolmente obbligato ad andare a conoscere il produttore.
Sono vissuti da sempre i terreni su cui si inerpicano le vacche podoliche che Vincenzo ha riportato nell’habitat naturale. Prima il nonno, poi il padre, infine lui che, dopo gli studi universitari e il militare, ha deciso di tornare a vivere dove è nato, a fare ciò che, fin da piccolo, ha visto fare: allevare e coltivare.
“La Podolica è una razza che, fino al secondo dopoguerra, era riconosciuta sia come genealogia sia per i concorsi che, attorno a questo animale, si svolgevano, con premi importanti. Poi non è stata iscritta al registro delle razze italiane e, da quel momento, il declino” ci spiega Vincenzo.
Infatti le statistiche parlano di un calo dell’80% negli ultimi quarant’anni. Ma che razza è la Podolica?
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Educazione Artistica

VOCE ALLE ANIME SENZA VOCE

4 settembre 2017

L’arte può urlare più forte delle parole, è quanto ci siamo detti nel trovarci impreparati ma ricettivi dentro un percorso costellato di dipinti, sculture e installazioni, capace di inchiodare qualunque visitatore distratto o troppo scanzonato.
Quel sabato mattina abbiamo deciso di trascorrerlo a Cervia, vagando piacevolmente fra il canale della Salina e i Magazzini del sale, un’area di quiete ricca di un’atmosfera unica.


Nel passeggiare la nostra attenzione è stata calamitata a distanza da un pattino di salvataggio da spiaggia carico di coloratissimi giocattoli e peluche, posizionato a lato della porta di ingresso dei Magazzini del sale “Darsena”. E questa porta era aperta: un invito ad entrare. Intorno a noi quadri dislocati lungo le pareti ma anche sculture. Buca lo sguardo il quadro di Sabrina Casadei che ritrae una bimba rannicchiata a terra con la testa fra le ginocchia, indosso un vestitino scuro a fiorellini, accanto uno sgargiante peluche rosso e nella penombra la sagoma indefinita di un uomo.
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Alimentazione

LE MANI DI MARIA STELLATO

28 agosto 2017

“Non potete andar via dal Pollino senza prima aver assaggiato i formaggi di Maria Stellato, una donna che io apprezzo, oltre che per i suoi formaggi, per il suo coraggio”. A darci questo suggerimento, al termine di un pranzo che è una lezione di storia gastronomica di questo territorio a cavallo tra Basilicata e Calabria, è Federico Valicenti, il cuoco patron della Luna Rossa a Terranova del Pollino.
Il giorno dopo Maria Stellato ci viene a recuperare nel parcheggio del Sigma di Senise, perché “spiegarvi dove sto è un po’ complicato. Ho un furgoncino bianco”.
In effetti, raggiungere Contrada Battifarano di Chiaromonte non è semplicissimo, soprattutto perché il maestoso paesaggio che si schiude ad ogni curva distoglie l’attenzione.
Arrivati a 750 metri d’altezza, Maria ci svela il suo paradiso aprendo la porta di accesso ad una delle due grotte dove stagionano, disposti come gioielli, i formaggi che produce.


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