Educazione Civica

Il SECONDO TEMPO DI UNA VITA

19 marzo 2018

La spiaggia d’inverno ha il sapore di una grande distesa uniforme. Non le file colorate di ombrelloni che segnano il passaggio da un bagno all’altro: solo sabbia. Due immensità, la spiaggia e il mare che, con quell’azzurro grigio che li accomuna, si fondono laggiù nel cielo. Raddoppia l’orizzonte, capace di fare spazio dentro di noi, regalandoci un più profondo respiro di vita, di quelli che ossigenano e puliscono un po’ l’anima, sulla spiagga di Viserba (RN).
Se poi quel tuo vagare libero di pensieri incontra un’altra libertà l’avverte subito, perché qui si è tutti un po’ più nudi. Non ci passa inosservato un levriero tigrato, longilineo ed elegante nel portamento, che arriva lì con il suo padrone. Bastano pochi attimi perché inizi la sua volata con stile e in gran velocità. Curiosamente disegna un grande otto sulla sabbia, lanciando come segnali di un imprinting ancora tutto da scoprire.


Ci avviciniamo a Enrico, il giovane padrone, per raccogliere qualche informazione: “Si chiama Saylor- ci racconta –  è un Greyhound. Prima di entrare a far parte della nostra famiglia era stato destinato al mondo delle corse, in Irlanda, proprio per sfruttare la sua natura di velocista. Infatti  dopo il ghepardo (che raggiunge i  120 km/h su tratti molto brevi), il Greyhound (levriero inglese a pelo raso) è il secondo animale più veloce del pianeta (se ben allenato può sfiorare i 73 km/h). Entrambi hanno stile di corsa molto simile: il galoppo rotatorio. Le zampe toccano cioè il suolo secondo l’ordine anteriore sinistro, anteriore destro, posteriore sinistro, posteriore destro”.


Ci affascina quella silhouette così armonica nei movimenti che scorre davanti ai nostri occhi. La sua volata è breve, Saylor si scarica in poco tempo. Poi si ferma e si avvicina docile al padrone a prendersi una coccola. “È bonario- ci spiega Enrico- adorabile con i bambini, che lo chiamano “cane missile” per la sua schiena affusolata, come anche il muso del resto. Curioso e intelligentissimo, cerca un contatto visivo: te lo trovi improvvisamente dietro senza che tu te ne accorga. Non lo ferma nulla se non…le scale! Saylor non sa fare le scale!” È bellissimo vederli insieme: c’è una tal intesa fra loro che la percepisci persino in una sorta di sincronia nel movimento.


“Se guardate, qui sull’orecchio- continua Enrico- ha tatuato un numero di matricola. La sua carriera è stata breve: all’età di due anni (ora ne ha tre) lo hanno scartato: era destinato a fare una brutta fine. Se non produci risultati o ti infortuni non vali più e soprattutto non servi più. E a quel punto vai eliminato. Sì, questo è il destino che tocca  ai Greyhound e ai Galgos spagnoli, impiegati rispettivamente come macchine da corsa nei cinodromi in Irlanda (batterie di 6/8 cani liberati in pista dove devono rincorrere un coniglio meccanico) e nella caccia alla lepre in Spagna”.

Improvvisamente si squarcia davanti ai nostri occhi uno scenario sconosciuto, che intuiamo essere terribile.
“In che senso un cane di così giovane età non serve più? E com’è che dall’Irlanda Saylor è arrivato fino qui?” chiediamo. “Saylor è giunto a noi grazie all’impegno di un’associazione seria, il Gaci di Modena, che da sedici anni riesce a strappare queste creature, non solo belle ma anche docilissime, dalle grinfie di una morte certa.


Tutto è nato a partire dal 2001 quando, con la chiusura del cinodromo di Roma, c’era da trovare la sistemazione di oltre 370 levrieri. In quell’occasione le modenesi Chiara Ottolini ed Elisa Manna si sono attivate per due adozioni, scoprendo l’amara realtà che questo mondo nascondeva, anche fuori dai confini nazionali. Nel 2002 hanno fondato il Gaci, Greyhound adopt center Italy, che ad oggi ha reso possibile l’adozione di 4000 esemplari presso famiglie italiane. Un sistema intelligente, messo a punto e affinato negli anni, per cui i levrieri ospitati da volontari Gaci in un centro di accoglienza in loco (Irlanda e Spagn) che ne garantisce la gestione della parte sanitaria e burocratica, vengono portati in Italia solo quando una famiglia è pronta con la pratica di adozione. Quasi ogni mese arrivano a Modena 20/30 levrieri con i documenti in regola, vaccinati, sterilizzati e dotati di microchip.
Ad attenderli interi nuclei familiari, emozionati per l’arrivo del un nuovo componente… ma l’emozione è generale. Vedere la cura con cui questi esseri vengono presi, sollevati e portati in braccio ai nuovi proprietari, e  poi quel primo incontro di sguardi che segnerà entrambi per sempre, non lascia indifferente proprio nessuno.


Anche Michele e Serena Vesan, di Châtillon (AO), hanno scelto, lo hanno fatto per ben due volte: tre anni e mezzo fa e un mese fa. Li abbiamo conosciuti, un mese dopo l’incontro di Enrico a Viserba, a un evento a Genova, con i loro due Greyhound al seguito e, memori della storia di Saylor, è stato inevitabile fare qualche domanda per capire se anche loro li avessero adottati.
“Sì, lo abbiamo adottati tramite Gaci” ci ha confermato Serena, radiosa e orgogliosa di queste due splendide creature. “In passato abbiamo avuto con noi tre cani – un Dobermann e due Whippet (levrieri)- . Quando anche l’ultimo ci ha abbandonato è iniziata la nostra ricerca. Ci è piaciuta questa idea di dare una nuova possibilità di vita ad un Greyhound, così è partita la richiesta di adozione.  Ottenuta l’idoneità è iniziata la nostra attesa. Sapevamo solo che nell’arco di un mese e mezzo sarebbe arrivato per noi  un adulto (non danno cuccioli in adozione) e niente di più (né il sesso né il colore). Abbiamo accettato tutto. Dopo soli 15 giorni siamo stati contattati  dicendo che ci avrebbero destinato un maschio nero. Va bene, abbiamo risposto senza esitazioni.”


Quando si dice una scelta d’amore, un’esemplare scelta d’amore…
E poi il timore “ ci piaceremo? -ricorda Michele- Si tende a pensare che con un cucciolo possa essere più semplice l’approccio. E invece no! Ci hanno spiegato che i Greyhound hanno un’ adattabilità incredibile. E in effetti quando c’è l’incontro senti che scatta subito qualcosa, da entrambe le parti. Dovete pensare che oggi per loro è il primo giorno della loro vita e più andranno avanti più dimenticheranno,ci hanno detto.”
“Un’altra cosa da tenere presente –specifica Serena- è che i levrieri che arrivano dal mondo delle corse non rispondono a un nome (assegnato solo sulla carta) perché di fatto gli corrisponde un numero di matricola. Per questo c’è chi, come noi, il nome glielo cambia, perché è come se non lo avessero mai avuto”.


Le storie di Nwt e Inpw (nomi di due divinità egizie) sono diverse: lui non aveva lo spirito agonistico e per questo è stato scartato, lei è stata fermata da un infortunio e quindi considerata non più idonea.
“Ricordo- racconta Michele- che quando il veterinario ha visitato il nostro maschio ha detto che era la prima volta che vedeva la tartaruga (massa muscolare scolpita) in un cane. Le sue cosce erano talmente sviluppate che non riusciva a stare seduto. A fine giugno aveva corso l’ultima gara e a metà settembre era già con noi: nel tempo ha smaltito le bombe che gli avevano fatto assumere ed ora è in perfetta forma. Inpw (il maschio) è la bontà fatta cane, l’essere più tranquillo della terra. Nwt (la femmina) è esuberante e giocherellona ma nel muoversi tende a imitare tantissimo il maschio. Sono due personaggi! Che li accomuna alla razza è la stilosità, l’essere un tantino distaccati (non ti saltano addosso per le coccole, se hanno voglia le prendono), mansueti e facili da gestire (li si può portare ovunque)”.


Se vi capita di incontrare per strada dei giganti e nobili levrieri fermatevi a parlare con i loro padroni. Con molta probabilità sono portatori di un messaggio che può farvi del bene.
E’ la storia di chi ha avuto la possibilità di passare da un primo terribile tempo della propria vita ad un secondo tempo, dove il riscatto si è esplicitato attraverso la conquista di una vita dignitosa, degna di essere chiamata così!
In fondo la storia di noi uomini, quando siamo fortunati, prevede le stesse tappe: sfruttati, spremuti con l’illusione di una carriera eterna, fatti sentire al limite dell’indispensabile e poi in un attimo scartati per il sopraggiungere di figure più calzanti per quel progetto. Nel momento in cui siamo costretti a cambiare completamente dimensione scopriamo di avere iniziato il secondo tempo della nostra vita. Quello migliore.

Simona Vitali

GACI
Strada Bellaria, 211 – Vaciglio
41126 Modena, Italy
www.adozionilevrieri.it
Fb: GACI Greyhound Adopt Center Italy – adozioni levrieri –

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