Educazione Civica

SANTI PALAZZOLO, UN UOMO GIUSTO

3 marzo 2016

Aggirandomi fra i golosi box di Sweety of Milano mi  imbatto nello spazio riservato alla Pasticceria Palazzolo, che già ho conosciuto qualche anno fa, in quel di Cinisi (PA), dove ha sede.
Il mio sguardo si perde nelle meraviglie esposte. Ho fra le mani i miei “zuccherini”, moneta corrente di questo villaggio di dolcezze, da spendere e qui so cosa voglio: quegli indimenticabili dolcetti alle mandorle di cui, a distanza di un paio d’anni, conservo ancora memoria! Mentre indico con la mano un tubo di queste leccornie alzo lo sguardo ad altezza petto del pasticcere che mi sta di fronte e sulla casacca bianca leggo “Santi Palazzolo”. A quel punto centro lo sguardo sul viso e guardando negli occhi il mio interlocutore dico “Sto leggendo bene? Lei è Santi Palazzolo?”. Mi risponde di sì.

Dapprima ripercorro la mia visita a Cinisi e lui, sorpreso, mi fa alcune domande a cui rispondo con memoria vivida, poi affondo con un “è il più bel regalo di oggi trovare qui la sua pasticceria e la sua persona. Ho letto della vicenda che la riguarda e provo profonda ammirazione per lei”.

È come se avessi aperto un rubinetto. Dalla bocca di Santi fluiscono non semplici parole ma concetti potenti. Ci vorrebbe un altoparlante in quel momento. Tutti dovrebbero sentire. Altro che i partecipanti e i protagonisti delle masterclass che stanno andando in onda nelle aule!
Sono di fronte a un uomo che ha avuto il coraggio di denunciare e lo ha fatto, dice, con  il dovere morale di dare l’esempio ai suoi cinque figli tutti messi al corrente della sua decisione, avendo solo la sua casacca come antimafia e la responsabilità di ben 42 dipendenti sulle spalle.
Mi manca quasi il respiro, è come se mi arrivasse un’onda d’urto, in cui avverto come avvolti insieme forza e coraggio, per bocca d’uomo, per la prima volta nella mia vita. Che non è come leggerne notizia o ascoltare qualche servizio in televisione.
“Ciò che mi sorprende – dice Santi- è che venga considerato eccezionale quello che ho fatto. Questo mi dice che qualcosa in Italia non funziona”. La sua battaglia non è finita. Denunciato chi doveva, ora lotta per mantenere il suo punto vendita presso l’aeroporto di Palermo. Per questo ora si sta battendo e, ci tiene a sottolineare, sta spendendo-diciamo per le complicazioni insorte- la metà di quanto avrebbe sostenuto se avesse ceduto a compromessi.
C’era tanta gente oggi a Sweety of Milano. In molti hanno appostato i maestri pasticceri per avere un autografo, come si usa con i calciatori o con gli attori.
Premesso che stiamo parlando di professionisti seri e bravi che meritano riconoscimenti di stima, la riflessione andrebbe girata su di noi, il cosiddetto pubblico, ormai troppo storpiato nelle sue visioni. Magari eccessivo.
Forse un uomo, un imprenditore, particolarmente giusto, meritava, lui sì, oggi una celebrazione, un conclamato posto al sole su tutti.
Salutando Santi Palazzolo gli ho detto che se è nelle mie facoltà riuscire a  muovere anche una sola unghia nel far conoscere la sua storia, ecco io lo farò.

Simona Vitali

fotografia di Ivano Zinelli

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